Servizio Civile: nella periferia Est di Napoli arrivano i laboratori di teatro per bambini

di Dan Carrano

I giovani volontari portano speranza tra gli androni del Parco dei Murales: un’altra pagina del racconto di Dan.

dan Tra armonia del corpo e rispetto delle regole: il laboratorio di teatro al Parco dei Murales

Negli ultimi mesi grazie ai volontari del Servizio Civile Nazionale, sono stati attivati due laboratori al Parco dei Murales di Napoli Est. Oltre al laboratorio di giocoleria, tenuto da Emanuele e di cui ho già parlato,è partito, dal mese di novembre scorso, anche il laboratorio di teatro napoletano tenuto da Serena Ferraro.

Serena è cresciuta proprio nella periferia orientale della città, nel quartiere di Ponticelli; oggi ha 23 anni enella vita è un’artista di strada oltre che un’attrice amatoriale, con la cui compagnia è solita portare in scena i grandi classici napoletani. Sono proprio queste le qualità che le hanno permesso di essere selezionata per il progetto “Creatività urbana tra riqualificazione e rigenerazione”:

“Vorrei aiutare i bambini fornendo loro l’opportunità di praticare un'attività differente da quelle che sono soliti svolgere e che implica la necessità di conoscere il proprio corpo e seguire delle regole ben precise. Il teatro ti forma, ti apre la mente e ti educa al confronto con il pubblico. Mi piacerebbe che nei bambini si verificasse una certa apertura mentale che li possa portare oltre il semplice confronto con il proprio quartiere. E poi spero di riuscire ad incuriosirli, di spingerli alla ricerca delle radici della nostra cultura che è stupenda’’ mi spiega Serena.

Fin dai primi mesi le difficoltà sono state parecchie, soprattutto se paragonate al coinvolgimento che c’è stato per il laboratorio di giocoleria. Il teatro non così facile da far piacere ai bambini, non è facile farli restare fermi, seduti, o addirittura farli provare e riprovare un movimento oltre che una battuta. I bambini, infatti, non erano per niente abituati, soprattutto a causa della giovane età, a mettersi in gioco e a nudo di fronte ad un pubblico. ‘’Inizialmente mi è dispiaciuto perché per me il teatro è un gioco. Io ho cominciato proprio così, emulando da bambina personaggi di film che mi piacevano. Da lì ho capito che i bambini di oggi non sono ben educati al gioco”, sottolinea Serena. Abituare i più piccoli al gioco oggi è una sfida importante perché bisogna imparare di nuovo a fare i conti con la fantasia e la creatività, proprio come il messaggio che lancia la grande opera murale presente nel Parco e firmata dall’artista Zed1.

Per fortuna Serena sa quanto possa essere complesso crescere in una periferia come quella di Ponticelli dunque la realtà del Parco dei Murales non è una scoperta, anche se, grazie al Servizio Civile,è riuscita a guardare la situazione da una prospettiva diversa:“[…] non ho visto solo il Parco inteso come complesso residenziale isolato. Il parco è anzitutto un luogo abitato e vissuto che fa parte del mio quartiere. Grazie a questo progetto creativo di Servizio Civile ho compreso l'importanza di trasmettere il proprio sapere e di agire per migliorare le cose’’.

Da quei primi mesi e da quelle prime difficoltà di tempo ne è passato e l’idea di riuscire a creare uno spettacolo finale non è più un’utopia:noi tutti speriamo di riuscire a vedere una vera messa in scena al Parco dei Murales, magari con uno spettacolo che possa animare i valori che le opere trasmettono.