Servizio Civile Universale, arrivano le proposte della CNESC

di Redazione

Nel corso dell'assemblea romana, la CNESC ha ribadito la necessità di alcuni interventi urgenti per assicurare il regolare passaggio alla nuova era del Servizio Civile

CNESC

La Consulta Nazionale Enti per il Servizio Civile - Cnesc, riunitasi a Roma, ha valutato positivamente la volontà del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle pari opportunità e ai giovani Vincenzo Spadafora di dare attuazione alla riforma che si pone come orizzonte il garantire a tutti i giovani l'opportunità di fare l’esperienza del Servizio Civile Universale. Allo stesso modo è stata riproposta la necessità di alcuni interventi urgenti, su cui sono sollecitate risposte concrete da chi ha la delega politica in materia.

In particolare, la CNESC ha sottolineato che l’obiettivo di avere, per la fine dell'anno, enti iscritti all'Albo di Servizio Civile Universale rappresentativi di tutti i settori di intervento e presenti su tutto il territorio nazionale per permettere il deposito di programmi di intervento o progetti, va raggiunto attraverso misure amministrative e organizzative mirate ad accelerare i tempi dei decreti di iscrizione e per accogliere le istanze di adeguamento avanzate dagli enti che hanno già completato la procedura.

Sulla volontà di passare dalla progettazione alla Programmazione Triennale, è stata dichiarata la necessità di definire velocemente i punti qualificanti di questa innovazione, così come di sottolineare che nei primi anni quest'ultima dovrà necessariamente basarsi anche sulle esperienze acquisite di terreni di intervento. Per la CNESC è necessario un Piano Triennale che agganci i Programmi e i progetti ad una visione internazionale e nazionale, attraverso l’assunzione degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Sarà perciò determinante il contributo delle organizzazioni di Terzo Settore nazionali, che hanno dimostrato di essere in grado di avere le risorse umane indispensabili a svolgere quelle funzioni richieste dal Servizio Civile Universale (progettazione, selezione, formazione, rapportistica, monitoraggio) per avere omogenei standard di qualità. 

La riunione si è soffermata poi sul ruolo del Dipartimento politiche giovanili e Servizio Civile Universale: fino ad oggi, si legge nel comunicato, il DPGSCU ha reso possibile il funzionamento delle assegnazioni e della gestione dello stato di servizio dei giovani, incluso il pagamento dell’assegno mensile, ma nelle prossime settimane servirà un impegno ulteriore, partendo dalla realizzazione del suo riordino organizzativo con la stabile soluzione di alcuni incarichi apicali e la dotazione adeguata di personale.

Sul contingente economico disposto per il 2019, la CNESC ha dichiarato che i fondi stanziati sinora sono ancora lontani dal rendere possibile anche solo la riconferma dei 53.363 posti del 2018. Pertanto, è stato chiesto all’On. Spadafora e al Presidente del Consiglio di rispondere positivamente alla richiesta corale di altri 100 milioni per il bando 2019 del Servizio Civile Universale. Inoltre, è stata rinnovata la disponibilità a fare un monitoraggio della prima applicazione in corso delle misure innovative previste dalla normativa sul SCU (tre mesi in Paese UE, tutoraggio, giovani con minori opportunità), al fine di accelerare i tempi della sperimentazione.

Infine, la CNESC si è posta tre obiettivi riguardanti il riordino normativo relativo al Servizio Civile, cioè: consolidare l’impianto della riforma senza modifiche rilevanti su punti quali le finalità, l’accesso volontario e di tutti i giovani residenti regolarmente o cittadini di un Paese UE; semplificare il raggiungimento di obiettivi come la verifica, in capo agli enti titolari dell’accreditamento di natura senza scopo di lucro, dei requisiti richiesti dalla normativa antimafia e coinvolgere il Terzo Settore nella definizione del Piano Triennale e Annuale, valorizzando i percorsi di lettura delle dinamiche sociali e di intervento territoriale di cui sono portatrici le organizzazioni.

(Comunicato Stampa Consulta Nazionale Enti Servizio Civile)