Il Partito Democratico a Napoli ascolta il terzo settore
Ieri pomeriggio a Napoli, l’ex Ministro della Solidarietà Sociale Turco e l’ex segretario generale della Cgil Epifani, insieme con alcuni candidati campani, hanno ascoltato il mondo del no profit. Critiche e proposte. (Ornella Esposito)
Presenti al tavolo: Elisabetta Gambardella, candidata al Senato, M. Fortuna Incostante e Teresa Armato, assente, all’ultimo momento, l’altra candidata Luisa Bossa.
Il dibattito era volto ad ascoltare le istanze e le sofferenze del mondo del sociale, soprattutto in Campania e nella città di Napoli che ha accumulato ingenti debiti verso le organizzazioni sociali, ormai al collasso e con una perdita di quasi mille posti di lavoro.
Sono intervenuti, tra i tanti, Enrico Maria Borrelli di “Amesci” in rappresentanza del mondo del sevizio civile, Pasquale Calemme, portavoce del Comitato “Il Welfare non è un lusso”, Marianna Giordano, rappresentante del Coordinamento Italiano Servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia (CISMAI), il Collettivo operatori sociali, Lella Palladino della cooperativa sociale E.V.A. rappresentante delle istanze delle donne vittime di violenza.
Tutti gli interventi, con toni forti e senza sconti, sono andati verso un’unica direzione: inversione culturale sulle politiche sociali e ripristino dello stato sociale, quasi azzerato dai precedenti governi.
Gli esponenti del Pd hanno ascoltato con attenzione il grido di dolore del no profit, e provato a dare qualche risposta.
Guglielmo Epifani ha affermato che : “I fondi per il sociale sono stati sacrificati per sanare altre emergenze, e che per i prossimi tempi non potranno essere altissimi, dato il momento così difficile. Siamo realisti”, ha aggiunto.
Ha chiuso l’incontro Livia Turco, con un accorato, come sempre, intervento contestualizzato anche alla drammatica situazione della Regione Campania denunciata dagli operatori sociali.
“Nei prossimi giorni arriveranno in Campania 53milioni di euro per le politiche sociali. Crediamo che sia una prima risposta concreta ai disagi provocati dalla crisi. Ma ora bisogna vigilare affinché Caldoro e la Giunta di centro destra li utilizzino al meglio”.
“Si tratta – ha continuato - di condurre una battaglia prima di tutto culturale: non è possibile confondere le imprese sociali con il volontariato. E quindi è inammissibile che vere proprie aziende vengono pagate dalle P.P.A.A., per servizi che garantiscono, con un ritardo di 3/4 anni”.
“Il Partito Democratico – conclude – intende cambiare registro con tre obiettivi che Bersani ha molto a cuore: aumento del Fondo Nazionale Politiche Sociali, garanzia del livelli essenziali di assistenza, partecipazione dei rappresentati del terzo settore ai tavoli di contrattazione di Palazzo Chigi, accanto ai sindacati e a Confindustria”.