Diritti dell’infanzia in Italia, pronto il Rapporto di monitoraggio sulla Convenzione Onu

di Ornella Esposito

Il 6 Giugno presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali verrà presentato, a cura del CRC, il 6° rapporto sul monitoraggio della Convenzione ONU sui diritti dei bambini nel nostro Paese. In Italia non tutti bambini hanno  pari accesso all’istruzione, sanità e servizi sociali. (Ornella Esposito)

 

gruppo_crc Nel nostro Paese i bambini e gli adolescenti non sono tutti uguali. Non hanno pari accesso a istruzione, sanità e servizi sociali, molto dipende da quale parte dello Stivale abitano.

È quanto emerge dal 6° Rapporto di monitoraggio sull’applicazione della Convenzione dell’Onu del 1989 e dei suoi Protocolli Opzionali, condotta dal Gruppo di lavoro sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, costituito nel 2001 cui aderiscono 85 organizzazioni no profit.

Il Rapporto verrà presentato durante un incontro pubblico a Roma il prossimo 6 giugno, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enrico Giovannini e del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, Vincenzo Spadafora.

“Dal 1991 ad oggi – si legge nello studio - molti passi avanti sono stati realizzati, seppur con ritardi, incompletezza e a volte senza finanziamenti, per garantire il pieno esercizio dei diritti sanciti nella Convenzione. Tra gli interventi più significativi e trasversali la creazione dell'Osservatorio nazionale per l'Infanzia e l'adolescenza e la costituzione della Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza nonché la legge istitutiva della figura del Garante per l'infanzia e la Adolescenza e la nomina di diversi Garanti regionali”.

“Nel 2002 – sempre si legge -  l'Italia ha ratificato i due Protocolli Opzionali alla CRC, (il Protocollo Opzionale sul coinvolgimento dei minori nei conflitti armati e il Protocollo Opzionale sulla vendita di bambini, la prostituzione minorile e la pornografia rappresentante minori) e nel febbraio 2012 il nostro Paese è stato tra i primi firmatari del Terzo Protocollo Opzionale che introduce per la prima volta la possibilità di segnalare al Comitato ONU violazioni dei diritti dei minori”.

Ciononostante permangono diverse criticità e i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza continuano ad essere trattati nell'ambito di singoli interventi legislativi, spesso senza previsioni di risorse e senza un coordinamento efficace tra i differenti organismi a cui sono delegate singole funzioni.

Inoltre, persistono forti differenze regionali che non assicurano uguale accesso ai diritti a tutti i bambini, così come manca ancora un sistema di raccolta dati. Tale lacuna non permette di pianificare un sistema integrato di tutela ed avere una visione completa delle politiche dedicate dall'infanzia nel nostro Paese.

Qui ritorna, in tutta la sua drammatica attualità, la mancata approvazione dei livelli essenziali di assistenza sociale.