Al World Social Film Festival arriva l’attrice Maria Grazia Cucinotta: “C’è bisogno di cose belle”

di Ornella Esposito

Nel pomeriggio di ieri la tanto attesa madrina della III edizione Maria Grazia Cucinotta, impegnata da sempre nel sociale, ha raggiunto il SWF. Regista esordiente con “Il Maestro” e premio alla carriera. (Ornella Esposito)

M._Grazia_cucinotta VICO EQUENSE – In perfetta armonia con le bellezze della penisola sorrentina, ieri pomeriggio è giunta al World Social Film Festival la sua madrina d’eccezione, l’incantevole attrice (produttrice ed ora anche regista, ndr) Maria Grazia Cucinotta.

«Un festival del genere è un regalo – ha detto nell’affollata conferenza stampa – perché parla delle cose belle di cui oggi è difficile parlare. Invece ce n’è bisogno, siamo tutti desiderosi di amore».

Con queste parole ha esordito l’attrice siciliana nell’incontro con la stampa a Castello Giusso, moderato dal giornalista Luca Mattiucci del Corriere della Sera, che ha visto anche la partecipazione di Orsola Clausi della Diva Univerisal e dell’oncologo Riccardo Masetti, presidente di Komen Italia, associazione impegnata nella lotta ai tumori al seno.

La presenza della Cucinotta al Social Film Festival non sarebbe potuta essere più appropriata: l’attrice è fortemente impegnata nel sostenere i progetti della Komen Italia – è stata madrina nel maggio scorso della corsa podistica per sostenere ricerche, terapie e supporto psicologico per il cancro alla mammella – ed è vicina alle attività a sfondo sociale di Diva Universal, il canale numero 128 di intrattenimento femminile della piattaforma Sky.

Infatti, nella conferenza stampa Diva Universal - che ha portato al Festival di Venezia il primo cortometraggio dell’attrice – ha mostrato il suo impegno verso il sociale proiettando filmati (realizzati dallo stesso canale) che parlano del grave problema della violenza sulle donne e sui minori.

Ed una tematica sociale – quella del senso di abbandono e solitudine delle persone anziane – affronta “Il Maestro”, cortometraggio presentato alla sezione Controcampo della 68esima edizione del Festival del Cinema di Venezia (nastro d’argento per la miglior regista esordiente, ndr) in cui la Cucinotta si sperimenta con la regia.

«Non so spiegare bene come è nata la voglia di impegnarmi nel sociale – ha detto l’attrice - ce l’ho dentro. Forse sono cresciuta in un quartiere difficile ed avrei voluto che qualcuno si occupasse di me, di noi. Pensi che se un giorno diventerai famoso, non ti dimenticherai degli altri».

Un invito a non dimenticarsi degli altri – in questo caso degli anziani nelle proprie reti parentali – è il suo “Il Maestro”, scritto dalla sorella Giovanna, che parla di un vecchio insegnate il quale, nonostante sia in pensione, la mattina si reca lo stesso a scuola, ma il direttore lo manda via.

Alla Cucinotta assegnato il Golden Spike Award alla carriera, ritirando il quale ha detto ai giovani: «Sognate, perché oggi la realtà ha preso il sopravvento».

La bella attrice-regista ha concluso con un accorato appello: «Mi hanno detto che qui a Vico non esiste un cinema (denuncia fatta durante il festival da “inmovimentopervico.it”, ndr). Anche sotto una tenda, ma vi prego fate un cinema».