Pomigliano Jazz Festival: al via la XVIII edizione

di Ornella Esposito

Intervista a Onofrio Piccolo, ideatore e direttore del Festival. (Ornella Esposito)

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Mancano pochi giorni al compimento della maggiore età del Pomigliano Jazz Festival, una delle rassegne musicali più importanti della Regione Campania, che aprirà i battenti domenica 15 settembre nella suggestiva cornice dell’Anfiteatro Romano di Avella , e li chiuderà il 22 nell’affascinante scenario delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile .

 

 A festeggiare la prima giovinezza del Festival una rosa di musicisti di fama mondiale: Archie Shepp (affermatosi con il grande John Coltrane), Benny Golson (che ha suonato con Dizzy Gillespie), i brasiliani JaquesPaula Morelenbaum, Enrico RavaFranco D’Andrea Ludovico Einaudi, insieme con gli storici talenti campani come il trio Zurzolo- Nastro-Onorato, l’Orchestra Napoletana di Jazz (diretta da Mario Raja) ed il meglio della nuova scena jazzistica italiana con Gianluca PetrellaGiovanni GuidiMauro OttoliniAntonio FaraòEnrico Merlin e i giovani talenti del territorio: Francesco VillaniMario NappiNico D’Alessio.

 

Anche per quest’anno, la kermesse conferma il sodalizio vincente tra musica, arte ed enogastronomia con un’offerta al pubblico di mostre, laboratori creativi, itinerari turistici-enogastronomici e molto altro.

Onofrio_PiccoloServizioCivileMagazine ha intervistato Onofrio Piccolo, ideatore e direttore artistico del Pomigliano Jazz Festival.

Il Pomigliano Jazz ha raggiunto la maggiore età. Possiamo tracciare un bilancio di questi primi 18 anni?
È sempre complicato fare un bilancio. Quando mi guardo indietro penso che 18 anni sono tanti. La nostra soddisfazione è vedere che il Festival è cresciuto nel tempo ed ha mantenuto uno standard di qualità, anche in questi periodi difficili. Sicuramente questo è un primo risultato, così come quello di rafforzare l’immagine positiva della nostra regione e creare sviluppo economico per il territorio, di cui c’è un gran bisogno.

Anche per l’edizione 2013, è confermata la felice combinazione di musica, arte ed enogastronomia
Si, certo. L’ottica del Festival è quella della valorizzazione del territorio, quindi, nel corso degli anni, si è arricchito sempre più ed ha inteso dare il giusto spazio ai beni culturali e alle eccellenze locali. Rinnovate le partnership con Slow Food ed Agro Nolano che propongono “Note di gusto”: ad ogni artista verrà abbinato uno chef di talento che offrirà in degustazione i suoi prodotti.

Quali sono le novità di quest’anno?
Il Festival ha adottato un approccio ecosostenibile sposando, da questa edizione, il progetto Green Jazz volto a minimizzare l’impatto ambientale dello stessa rassegna, a limitare la produzione dei rifiuti, agevolare la raccolta differenziata sui luoghi dei concerti, utilizzare materiale riciclato per gli allestimenti, promuovere itinerari eco turistici e prodotti di agricoltura biologica, oltre ovviamente a tutto il discorso sul risparmio energetico e l’utilizzo delle energie alternative.

 Adesso che il Festival ha raggiunto la maggiore età,  cosa intende fare da grande?
Dunque, ad ottobre realizzeremo in alcune chiese di Napoli una nuova rassegna musicale. Nelle prossime edizioni vogliamo ampliare il numero delle serate, e rafforzare sempre di più il legame con le varie realtà territoriali.
Abbiamo, inoltre, intrapreso una collaborazione con la biblioteca nazionale che metterà a disposizione della Fondazione Pomigliano Jazz Festival il suo archivio documentale, ed abbiamo in cantiere un progetto di formazione con una sezione legata non solo ai giovani musicisti  ma anche al pubblico, quindi, laboratori per bambini, guide all’ascolto del jazz e molto altro.

 

Per il programma completo del festival: www.pomiglianojazz.com.