20 giugno: giornata Mondiale del Rifugiato

di Redazione

Secondo l’Unhcr sono 51,2 milioni le persone sradicate da persecuzioni, crisi o conflitti, ben sei milioni in più rispetto ai 45,2 milioni registrati alla fine 2012, in particolare a causa dell'impatto del conflitto in Siria. (Redazione)

barikam_050512_2295-300x225 È la prima volta dalla seconda guerra mondiale in cui il numero di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati supera la soglia dei 50 milioni.

Per quanto riguarda l’Italia, dall’Unhcr arriva un appello ben preciso: sul tema dei rifugiati, passare da una situazione d’emergenza alla pianificazione.
"Oggi facciamo un appello affinché l'Italia vari un efficace piano di accoglienza e passi dalla fase dell'emergenza a quella della programmazione", spiega Carlotta Sami, portavoce italiana dell'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr), ai microfoni di "Prima di tutto", precisando che per programmazione si intende "regolamentare questi flussi per i primi 2-3 giorni dopo l'arrivo, identificare le persone che arrivano e allargare questa condivisione di responsabilità agli altri stati dell'Europa".

Proprio nella Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, insieme ai dati drammatici riportati sui vari siti di informazione, sta girando anche una la storia di Suleman Diaria. Una storia di speranza e di riscatto.

Suleman ha lasciato il Mali nel 2008. E' arrivato in Libia, dove ha pagato uno scafista "700 dollari" per raggiungere l'Italia. Hanno viaggiato in 28 su una carretta del mare e sono arrivati, salvi, vicino a Siracusa. Per un periodo è rimasto nel Cara di Cassibile, poi ha ricevuto un foglio di via. Ma non se n'è andato: da clandestino ha lavorato a Rosarno, ha raccolto arance e mandarini, e nel gennaio 2010 ha vissuto in prima persona la "rivolta degli extracomunitari". Poi è arrivato a Roma e per mesi ha dormito alla Stazione Termini; per mangiare faceva la fila alla Caritas. Ma non si è dato per vinto. Un giorno, con degli amici, ha provato a trasformare il latte in yogurt. All'inizio proponeva il prodotto finito ai mercatini biologici della città, oggi ha fondato la cooperativa sociale Barikama, dà lavoro a 6 amici e ogni settimana produce 200 litri di yogurt artigianale e biologico nel caseificio del Casale di Martignano Ed è finalista del premio MoneyGram Award 2014, categoria imprenditoria giovanile. Il suo sogno? “In futuro vorrei tornare in Mali e avviare lì un’attività. E’ il mio sogno, vorrei dare lavoro a tante altre persone”.