Lo sport come strumento d’integrazione. A Roma il CONI premia le buone pratiche

di Redazione

​Si è svolto nei giorni scorsi a Roma, presso il Circolo del Tennis al Foro Italico, il meeting conclusivo dell'edizione 2016 del progetto "Sport e Integrazione"

coni premiazione Per il secondo anno consecutivo, l'Accordo di Programma per la promozione delle politiche di integrazione attraverso lo sport  - siglato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal CONI – ha fatto emergere dai territori le "buone pratiche" in tema di integrazione attraverso lo sport.

In occasione del meeting, sono state premiate le esperienze virtuose vincitrici della call rivolta quest'anno al mondo dell'associazionismo e assegnate le Menzioni Speciali per le iniziative realizzate da Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate, Enti di Promozione Sportiva e Associazioni Benemerite. Su tutto il territorio nazionale, sono state realizzate ben 239 esperienze di integrazione attraverso lo sport, raccolte attraverso la call.

Al meeting hanno preso parte Giovanni Malagò, Presidente del CONI, Tatiana Esposito, Direttore Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Alberto Miglietta, Amministratore Delegato di Coni Servizi, Diana Bianchedi, membro del Comitato Scientifico di progetto, e Adele Menniti, Dirigente di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti - impegnato a Montecitorio per il dibattito sulla fiducia - ha inviato un messaggio di saluto ai presenti. "La risposta dai territori alle attività proposte dal progetto 'Sport e Integrazione' - ha posto in evidenza il Ministro - dimostra come il lavoro continuo e capillare con le realtà associative, e la collaborazione tra Istituzioni, possano concretamente incidere sulla realtà, favorire il dialogo tra persone diverse, promuovere l'integrazione nelle e tra le comunità".

Il Presidente del CONI ha sottolineato l'importanza del progetto nell'ambito delle attività sviluppate dal Comitato Olimpico Nazionale e ha espresso la propria soddisfazione per i risultati raggiunti. "Sono felice - ha detto Malagò - che l'impegno profuso in questo progetto e per questa tematica venga riconosciuto da tutto il mondo dell'associazionismo sportivo. Non è facile far sedere allo stesso tavolo Federazioni, rappresentanti del mondo professionistico ed enti di promozione, ma abbiamo il dovere di fare da raccordo con tutte le realtà nell'interesse esclusivo dello sport e dei cittadini. Il CONI è molto presente sul sociale, a costo di destinare risorse anche a progetti lontani dal nostro core business, e in questo stiamo trovando alleati importanti nelle aziende che vogliono investire sulla responsabilità sociale. Le 'buone pratiche' vincitrici sono una bella tradizione di cui siamo particolarmente orgogliosi".

Nel corso del meeting, sono stati presentati i primi risultati dell'indagine "Fratelli di Sport". La ricerca - realizzata in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca ed elaborata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche - è stata condotta su un campione di scuole secondarie di primo grado ed è stata dedicata alla percezione dei valori dell'integrazione e dell'inclusione.

Nel corso del meeting, gli alunni di due scuole di Roma aderenti alla Campagna educativa hanno dialogato con due atleti azzurri in possesso di background migratorio: il velocista Delmas Obou, campione italiano assoluto dei 100 metri nel 2013 e 2014, e l'ostacolista Ivan Mach Di Palmstein, entrambi tesserati per il Gruppo Sportivo Fiamme Gialle della Guardia di Finanza.