Disoccupazione: nel mese di gennaio più occupati tra i giovani -1,3%

di Redazione

Istat diffonde ultimi dati sulla disoccupazione giovanile

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Secondo gli ultimi dati dei diffusi nei giorni scorsi dall’Istat – Istituto nazionale di statistica - a gennaio gli occupati crescono di 30.000 unità rispetto a dicembre (+0,1%) e di 236.000 unità su gennaio 2016 (+1%). Il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni è pari al 57,5% (+0,1 punti percentuali rispetto a dicembre), a livello più alto dopo maggio 2009 (era al 57,7%). Gli occupati sono a quota 22.856.000.

Il tasso di disoccupazione giovanile è sceso a gennaio dal 39,2% di dicembre al 37,9%. Da questo dato comunque sono da escludere gli inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro. Il dato medio della disoccupazione è stabile all'11,9%.

Nel periodo novembre-gennaio si registra un aumento degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,2%, pari a +37 mila). La crescita riguarda gli uomini ed è particolarmente accentuata tra gli ultracinquantenni. Segnali di crescita si rilevano su base trimestrale per dipendenti a termine e indipendenti, mentre sono stabili i dipendenti permanenti.

Su base annua, a gennaio si conferma la tendenza all'aumento del numero di occupati (+1,0% su gennaio 2016, pari a +236 mila). La crescita riguarda sia i lavoratori dipendenti (+193 mila, di cui +136 mila a termine e +57 mila permanenti) sia gli indipendenti (+43 mila) e coinvolge entrambe le componenti di genere, concentrandosi tra gli ultracinquantenni (+367 mila) e i giovani 15-24enni (+27 mila). Nello stesso periodo crescono i disoccupati (+4,2%, pari a +126 mila) e calano gli inattivi (-3,3%, pari a -461 mila).

Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, spiega questi dati sostenendo che si tratta di un quadro “complessivamente positivo del mercato del lavoro”. Importante - dice Poletti - il segnale positivo che viene dal tasso di disoccupazione giovanile che, seppure ancora elevato (37,9%), cala di 1,3 punti percentuali su dicembre”.

"I dati odierni dell'Istat sulla disoccupazione giovanile, che riguardano la fascia di età compresa tra i 15 e i 25 anni, indicano un calo di due punti a gennaio, e costituiscono certamente un passo in avanti. Ma certamente questo non basta".

“Un passo avanti ma non basta” dichiara Maria Cristina Pisani, portavoce del Forum Nazionale Giovani. "Infatti - continua Pisani - il dato va osservato in termini di valori assoluti: a fronte dei 30mila disoccupati in meno nella fascia giovanile, risultano 30mila inattivi in più. Va quindi evitato ogni trionfalismo, poiché l'Italia rimane tra i paesi europei in cui il tasso di disoccupazione è tra i più alti, dopo Grecia e Spagna".

"Per questo rinnoviamo il nostro appello alle forze politiche, al Parlamento e al Governo - conclude la Portavoce del Forum - affinché si dedichino alla realizzazione di politiche del lavoro, compreso il riesame di alcuni aspetti del Jobs act, per contrastare nettamente il trend della disoccupazione".