39 italiani su 100 hanno fiducia nel Terzo Settore. Fiaschi: “Solo una parte del racconto della comunità”

di Giuseppe Meccariello

Una riflessione della portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore sull’indagine di Nando Pagnoncelli riguardo le opinioni dei cittadini italiani sul mondo delle Ong e del Volontariato

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I dati dell’indagine del sondaggista italiano e amministratore delegato di IPSOS Italia Nando Pagnoncelli, riportati in un articolo del Corriere della Sera, evidenziano una mancanza di fiducia dei cittadini italiani verso le Ong: il 56 per cento di questi pensa, infatti, che le organizzazioni non governative agiscano principalmente per perseguire profitti, e solo il 22 per cento individua uno scopo esclusivamente umanitario nelle loro azioni. I risultati della ricerca si ripercuotono direttamente sul mondo Terzo Settore in generale, di cui solo 39 italiani su 100 dichiarano di fidarsi: un dato rilevante, soprattutto considerando che 9 anni fa ne erano ben 8 su 10.

In un intervento sul Corriere della Sera di martedì 16 luglio, contenuto nell’inserto Buone Notizie, la portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore Claudia Fiaschi ha commentato la ricerca condotta da Pagnoncelli citando un discorso di Papa Francesco sulla cultura dell’odio e della divisione: “Ci minaccia sempre la tentazione di credere nell’odio e nella vendetta come forme legittime per ottenere giustizia in modo rapido ed efficace. Ma l’esperienza ci dice che l’odio, la divisone e la vendetta non fanno che uccidere l’anima della nostra gente”.

Eppure, il messaggio di sfiducia contenuto nel sondaggio di Pagnoncelli è solo una parte del racconto dei cittadini che vogliamo essere, come sottolinea la Fiaschi. “I dati dell’Agenzia delle Entrate sul 5x1000 evidenziano la crescita del numero dei cittadini, oggi 10 milioni, che scelgono di destinare parte del loro gettito fiscale a iniziative del Terzo settore nella propria comunità, un atto di fiducia verso 44mila organizzazioni beneficiarie che operano nel Paese” ha dichiarato la portavoce del Forum, sostenendo che le scelte di tali cittadini confermano la necessità di aspirare ad un volontariato “regalo di tempo e relazioni che ci renda amici nella comunità [e] a imprese sociali forma più nobile della responsabilità sociale in economia”.

Non c’è solo il dato riportato dall’Agenzia delle Entrate, ma anche alcune scelte di consumo, culturali, ambientali, economiche dei cittadini italiani a bilanciare l’esito negativo dell’analisi di Pagnoncelli: “tutte parti di un racconto della comunità che desideriamo diventare, messaggi in bottiglia che chiedono di essere raccolti, ascoltati e accolti nei programmi politici e amministrativi, nei progetti sociali e civili del Terzo Settore, in quelli imprenditoriali del mondo dell’economia e della finanza, del mondo dell’informazione”. Secondo la Fiaschi, ognuno di questi ha un ruolo fondamentale nella comunità, e per tale motivo una responsabilità: quella di non alimentare divisioni irreparabili e di proteggere le sorgenti del civismo, al fine di ricostruire realmente la fiducia sociale.

(Fonte foto: Pagina Twitter Forum Nazionale Terzo Settore)