Giovani, negli ultimi 10 anni più di 250 mila in fuga per l’estero: lo evidenzia il nuovo Rapporto Moressa
Secondo i dati riportati dalla Fondazione Moressa, la perdita economica è pari a circa 16 miliardi di euro
L’emigrazione di massa, già dai primi del Novecento fu un fenomeno molto diffuso in Italia, con milioni di italiani in giro per il mondo a trovare fortuna. Negli ultimi 10 anni mezzo milione di italiani ha lasciato il Paese per recarsi all’estero; di questo mezzo milione, 250 mila sono giovani tra i 15 e i 34 anni che provano a migliorare la propria vita. Secondo il “Rapporto 2019 sull’economia dell’immigrazione” della fondazione Leone Moressa, presentato ieri a Palazzo Chigi insieme all'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio dei Ministri, la fuga dei ragazzi ha provocato una perdita sostanziosa all’economia italiana; una cifra che sarebbe affluita nel prodotto interno lordo dello Stato, sei i giovani avessero trovato lavoro in Italia.
Questa emigrazione, secondo la fondazione, è dovuta soprattutto all’alto tasso di disoccupazione per la fascia dei 25-29enni. In questa fascia di età solo il 54,6% ha un lavoro, contro il 75% della media europea e se si considera anche la fascia Neet (i giovani che non lavorano e non studiano), l’Italia possiede ancora il primato con il 30% in confronto al 17,1% della media europea.
Secondo l’analisi pubblicata da Andrea Carli in un articolo sul “Sole 24 Ore”, Londra è la metà più gettonata dai ragazzi: il 20,5% di chi è partito nel 2017 e dal 19,3% di chi è partito negli ultimi 10 anni è emigrato nella capitale inglese. Al secondo posto si trova la Germania, dove evidentemente i giovani trovano occasioni di formazione e lavoro, seguono la Francia e la Svizzera. Fuori il continente europeo, i paesi più ambiti sono Usa, Brasile, Australia, Canada e infine gli Emirati Arabi.
Le regioni, invece, più colpite da questa emigrazione sono la Lombardia, la Sicilia, il Veneto e il Lazio, con oltre 20 mila emigrati ciascuno. Questo dato non comprende gli emigrati dal sud al nord o viceversa, ma soltanto coloro che hanno deciso di abbandonare l’Italia. Negli ultimi 10 anni circa 20 giovani su 1.000 hanno deciso di andarsene, con la regione Trentino Alto-Adige a pagarne di più con una percentuale del 38,2% in cui però incide molto la posizione di confine con gli altri paesi stranieri.
In un post sulla sua pagina Facebook, il Ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora ha commentato: "La sfida che dobbiamo porci è proprio questa: fare in modo che i nostri giovani non siano più costretti ad andare via. Per far ripartire il Paese infatti è necessario valorizzare il loro talento e le loro competenze: un obiettivo a cui il governo sta lavorando e che abbiamo intenzione di proporre già dal prossimo Bilancio".
(Fonte: Sole 24 Ore; ANSA ; L’Economia; Agenzia Dire – Redattore Sociale / Fonte Foto: Contropiano.org)