Oliviero Toscani. Calendario 2011: un pube femminile per ogni mese dell’anno

di Flavia Miccio

Il noto fotografo Oliviero Toscani colpisce ancora. Le foto scandalo del nuovo calendario creato per il Consorzio Vera Pelle Conciata al Vegetale stanno facendo il giro del mondo. E la polemica è già alle stelle. Il fotografo non si spiega il motivo di tanto sgomento... (Flavia MIccio)

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Un pube femminile per ogni mese dell’anno. È questo il calendario promozionale che il Consorzio Vera Pelle Conciata al Vegetale ha presentato alla stampa e al pubblico presenti alla stazione Leopolda di Firenze, in occasione del Pitti. Oltre ai responsabili del Consorzio e all’autore dello scandaloso calendario Oliviero Toscani, presenti per l’occasione anche Marina Ripa di Meana, Vittorio Sgarbi, l'amministratore delegato di Pitti Immagine Raffello Napoleone, il gastronauta Davide Paolini, il coiffeur Aldo Coppola, il direttore di Rolling Stones, il mensile con il quale sarà distribuito il calendario, Carlo Antonelli e lo psichiatra Paolo Crepet.

Un parterre alquanto originale quindi, per presentare il calendario in questione che è stato da subito oggetto di critiche dure e di provvedimenti che potrebbero determinarne la censura.

L'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, al quale si era rivolto la Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Firenze, sta cercando infatti di inibire la pubblicità e la campagna del Consorzio, definendo "offensivo" l'accostamento di una parte del corpo femminile alla pelle di un animale conciato. Anche il ministro Carfagna si è schierato contro l’uso di tali immagini, ma la replica di Oliviero Toscani è stata immediata e spietata, tanto da dire senza giri di parole, che se lui avesse realizzato in passato il calendario della Carfagna, il risultato sarebbe stato indubbiamente meno volgare (ricordando le foto senza veli fatte dal ministro Mara Carfagna, quando ancora faceva parte del mondo dello spettacolo) . Insomma, intorno alle foto pubiche si è creato un giro di valzer di botta e risposta, a cui ha voluto partecipare anche Vittorio Sgarbi, che teorizzando sulla libertà di mente, ha sottolineato il fatto che le donne non sono state costrette a farsi fotografare, ma hanno partecipato al calendario per propria scelta e che inoltre la parte del corpo scelta per lo scatto, è un tipico esempio di ispirazione classica.

Non sono della stessa opinione le femministe del gruppo Frida, associazione nata contro la violenza sulle donne, che hanno fortemente protestato contro le affermazioni ironiche di Sgarbi e per la connessione generata dalle fotografie, tra il corpo femminile e un animale scuoiato. Oliviero Toscani non si scompone e ribadisce che dietro i suoi scatti non si nasconde nessun pensiero cattivo, o perfida provocazione nei confronti delle donne e che qualsiasi forma di censura di questo discusso calendario, sarà dovuto al piattume creativo che attanaglia la nostra nazione. E la domanda che il fotografo rivolge all’opinione pubblica è: per quale motivo sconvolge un pube femminile naturale in uno scatto artistico per un calendario promozionale, e non una donna in tacchi a spillo e mise eccessivamente sexy, per pubblicizzare un’auto, o non si criticano i corpi delle donne utilizzati dal fashion system come manichini appendi-abito, ristretti, smunti, smagriti e photoshoppati fino a farli diventare sottili come grissini?

Tra critiche e domande esistenziali, censure e condanne, la versione da tavolo del calendario è già pronta in 75 mila copie che andranno all’interno della rivista musicale, mentre mille copie in formato 35x46 cm sono state distribuite, o per meglio dire, sono andate a ruba tra responsabili del consorzio e amici, sintomo che la polemica ha aumentato la curiosità sul calendario e di conseguenza una capillare diffusione e circolazione delle foto. Arginare il fenomeno per il Ministero della Pari Opportunità, o per gli altri Istituti, sarà un lavoro non da poco.