L' appello contro l’omertà parte dai giovani di San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli

di Andrea Pellegrino

“Non siete soli”. È questo il titolo dell’appello di sedici associazioni che si sono rivolte direttamente a chi può aver visto o saputo qualcosa sull’omicidio di Vincenzo Liguori. Decine di copie dell’appello tappezzano, da ieri, gli spazi pubblicitari nella città di San Giorgio a Cremano e finalmente danno speranza a quanti aspettavano dai giovani un segnale di attivismo e di riscatto. (Andrea Pellegrino)

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A seguito dell’omicidio del meccanico ammazzato la scorsa settimana nella sua officina senza una ragione, sono i giovani a lanciare un appello alla società civile sangiorgese affinché chi sa parli. «Morire fa male – dichiara Francesco Micera, del Forum Nazionale dei Giovani – ma morire mentre si è al lavoro, morire da innocenti fa rabbia. Quanto è successo ha ferito noi tutti nel profondo del cuore. Siamo vicini alla famiglia Liguori. Siamo tutti vittime impotenti di questi episodi vigliacchi. Viene da chiedersi se valga la pena continuare a sperare in una città migliore». Un appello convinto contro quel muro di omertà che sta rendendo difficilissime le indagini degli investigatori.

«Non siete soli, è un messaggio per chi ha visto, per chi era presente al momento dell’agguato. Noi tutti siamo con voi. Aiutateci ad aiutare, a fare giustizia affinché possa esserci ancora la voglia di vivere. Mary Liguori nonostante tutto crede ancora che valga la pena lottare per un futuro migliore. E noi?». Questo l’accorato appello dei responsabili delle sedici associazioni, che si occupano di bambini, di giovani, di legalità, di sviluppo del territorio. 

«Sentiamo nell’aria una forte tensione e questo manifesto é per chiedere a noi tutti da che parte stiamo – è scritto nel documento. Vogliamo abbandonare questa deriva sociale che ci affligge e sembra non lasciare scampo oppure continuare a far finta di niente e pensare che “tanto Enzo Liguori non sono io”? La paura divide. È questa la forza dei vili. Se vogliamo veramente sperare di vivere in una società civile dobbiamo combattere le nostre paure. Siamo tanti. Insieme possiamo sconfiggere il male più grande: l’indifferenza». 

Il documento è firmato da: Forum Nazionale Giovani - Francesco Micera; Forum Comunale dei Giovani - Danilo Improta; AssoUtenti Campania - Melania Capasso; CallystoArts - Gennaro De Micco; Acli “G.Lazzati” - Antonio Di Maria; Campania 2000 - Aldo Castaldo; Agisco - Alessandro Etzi; Giovani delle Acli Napoli - Michele M. Ippolito; Aics Campania - Alessandro Papaccio; Giovani per il Futuro - Roberto Masullo; ALMA - Patrizia Liccardi; La Casa di Alessandra - Giovanna De Luca; Amesci - Enrico Maria Borrelli; Radio Siani - Giuseppe Scognamiglio; Arteteca - Luca Borriello; Studenti Napoletani Contro la Camorra - Simone Scarpati.

“L’omertà è, sempre , lo strumento di cui si servono le mafie per stringere sempre di più il cappio di violenza e di sopraffazione al collo dei cittadini onesti “ - afferma Enrico Maria Borrelli, Presidente di Amesci. “Il barbaro omicidio di Vincenzo Liguori deve risvegliare coscienze sopite e suscitare quell’indignazione di cui si sente sempre più la mancanza. Se davanti a quel sangue si resta inermi, consentendo ai colpevoli di farla franca, a perdere saremo tutti e tutti pagheremo un prezzo altissimo: la libertà” -  continua Borrelli. “I giovani di San Giorgio a Cremano e quelli dell’intera Provincia di Napoli stanno dimostrando in queste ore di essere sempre più il pilastro fondamentale di una rinnovata lotta alle mafie che deve vedere coinvolti tutti i cittadini, insieme per una battaglia di libertà”  - conclude Enrico Maria Borrelli

Alcune delle organizzazioni firmatarie dell’appello annunciano che nei prossimi giorni attiveranno sul territorio iniziative proprio incentrate sulla lotta all’omertà, per contribuire con i fatti alla risoluzione delle indagini. «Lottiamo da sempre contro omertà e menefreghismo – dichiara Simone Scarpati, Presidente di Studenti Napoletani Contro la Camorra – e crediamo che sia giunto il momento di impegnarci tutti perché si abbatta quel muro che divide cittadini ed istituzioni. Chi sa deve parlare! Per Vincenzo Liguori e la sua famiglia, per la nostra terra, per dovere civile, per dignità.» Un bel segnale, quello che viene dai giovani, in una storia che di positivo ha ben poco…