SnowWorld. Guarire con un videogioco si può

di Caterina Ferrara

Un viaggio in 3D tra i ghiacci polari che allevia il dolore dei pazienti. All’Università di Washington i ricercatori studiano un nuovo metodo per curare le ferite provocate dalle ustioni. Guarda il video. (Caterina Ferrara)

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La realtà virtuale può aiutare gli ustionati a superare le difficoltà della guarigione. Questo impensabile approccio medico nasce dall’idea di due docenti di Washington che da diversi anni studiano la possibilità di alleviare il dolore del paziente distraendolo con la risoluzione di un gioco in 3D. La percezione del dolore, infatti, dipende per una certa misura dalla componente psichica ed è inoltre influenzata da molteplici fattori tra cui l’ambiente circostante e le emozioni. Sulla base di questa importante riflessione i due ricercatori Hunter Hoffman e David R. Patterson hanno sviluppato, grazie ai cofinanziamenti di Paul G. Allen, cofondatore di Microsoft, e del National Institute for Health, “SnowWorld”.

Il gioco, come racconta lo stesso Hoffman, produce l'illusione di volare in un canyon di ghiaccio con un fiume gelido e una cascata, con tanto di fiocchi di neve. Lo scopo è quello di colpire il più possibile i pupazzi, gli igloo e i robot con palle di neve. L’ambientazione ovviamente non è casuale ma è stata scelta proprio per contrastare le sensazioni procurate dal ricordo del fuoco ed evocare, invece, un’impressione di ristoro grazie al paesaggio glaciale, evitando ai pazienti di rivivere durante la cura delle ferite l’esperienza originaria che ha procurato loro le ustioni.

I due colleghi americani hanno osservato che l’attenzione del paziente, normalmente concentrato sulle ferite, grazie a questo programma si riduce notevolmente spostandosi al gioco. Insomma meno attenzione sarebbe disponibile per elaborare i segnali di dolore in arrivo al cervello, e, dunque, meno tempo verrebbe speso a pensare al dolore stesso.

L’intuizione è stata confermata dagli esperimenti inizialmente condotti su volontari sani sottoposti a risonanza magnetica, un esame diagnostico che genera immagini del nostro cervello. In seguito a stimoli dolorosi, la risonanza magnetica ha mostrato un notevole aumento di attività in diverse aree cerebrali deputate alla percezione del dolore. Attività che è risultata, invece, ridursi drasticamente quando i volontari erano impegnati nel gioco.

Ricerche recenti hanno svelato che in realtà i benefici derivanti dall’impiego della realtà virtuale nella terapia medica sono estendibili anche ad altri tipi di pazienti a cominciare da quelli fobici. La simulazione grafica delle paure più grandi di questi soggetti potrebbe aiutarli a superare il blocco psichico causato per esempio dalla paura di volare o di parlare in pubblico o, ancora, da disordini da stress post-traumatico.

In conclusione, è oggi possibile affermare che grazie alla tecnologia e alla realtà virtuale è possibile aiutare le persone a controllare il dolore e superare le proprie paure e ricordi traumatici.

Guarda il video:

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