Napoli, aggrediti due esponenti della comunità gay

di Francesco Gentile

Nella città partenopea ancora una volta la violenza omofoba riporta indietro le lancette della storia e della civiltà. (Francesco Enrico Gentile)

omofobia

La madre dei cretini è sempre incinta, dice un vecchio adagio, a significare come la già affollata platea si arricchisce ogni giorno di nuovi entusiasti adepti. Quando poi il cretino, oltre ad essere tale , è anche omofobo e violento, allora la faccenda diventa complicata.

Sabato notte il centro storico di Napoli è stato il teatro dell’ennesima aggressione ad esponenti della comunità gay partenopea. A farne le spese sono stati questa volta due dirigenti nazionali di Arcigay: Antonello Sannino, presidente di Arcigay Salerno e Federico Esposito, segretario provinciale di Arcigay Pistoia.

I due giovani si trovavano in città per un corso di formazione quando , nei pressi della sede dell’Associazione in Vico San Geronimo alle Monache,in pieno centro storico di Napoli,sono stati prima ingiuriati e poi colpiti con calci e pugni. 

Un aggressione in piena regola quindi, di stampo chiaramente omofobo che, unitamente a quelle dei mesi scorsi, fa ripiombare la città in un clima di paura. Già in passato infatti le cronache cittadine avevano segnalato episodi di violenza e di intolleranza subiti da esponenti della comunità gay, colpevoli solo di voler vivere liberamente il proprio essere.

Episodi come questi, soprattutto quando accadono in una città aperta come solo Napoli sa essere, segnalano un decadimento crescente del senso civico e di tolleranza. Tuttavia Napoli ha decine di volte dimostrato come , in momenti come questi, sappia esprimere il meglio della sua cultura di città aperta e tollerante.

Basti ricordare il Napoli pride della scorsa primavera e l’entusiasta adesione della città. I cretini quindi sono sempre tanti ma, fortunatamente, in minoranza in una città libera.{jcomments on}