Omicidio Romano: a Napoli ancora sangue. E le associazioni si mobilitano

di Francesco Gentile

L’assassinio di Pasquale Romano, 30 anni incensurato, scatena la rabbia e la voglia di riscatto dei cittadini dell’Area Nord di Napoli. (Francesco Enrico Gentile)

18_ottobre Può capitare, in una città dell’occidente opulento e “civilizzato”, di morire ammazzati per sbaglio.

Sei nel posto sbagliato al momento sbagliato, e conta poco se in quel momento è per te il posto giusto.

Può accadere, ed è successo già tante, troppe volte, che il tuo viso ricordi a qualche killer imbottito di coca quello di qualcun altro. E ti becchi 14 colpi di pistola a bruciapelo, lasciando sul selciato di una periferia vita, sogni e futuro.

L’altra sera a Marianella, quartiere alla periferia Nord di Napoli, Pasquale Romano, 30 anni, incensurato, è stato ammazzato perché, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, era esattamente nel posto sbagliato.

Oggi alle ora 19,30 si terrà a Piazzetta Marianella un presidio promosso  da associazioni, cittadini e dalla famiglia di Pasquale Romano.

“«Ancora una volta – dichiarano gli organizzatori – una vittima innocente della camorra. dicono sia stato un errore, ma non si può morire per errore. Non si può uscire di casa ed essere colpiti da una raffica di proiettili. Ecco perché stasera scenderemo in piazza nel quartiere di Marianella, dove è stato ucciso Pasquale, proprio durante il coprifuoco che c’è ogni sera per accendere la speranza, per riaffermare la legalità e liberare la nostra città e la nostra regione dalla camorra e dalle mafie. Ci auguriamo che insieme a noi vi siano il sindaco, il prefetto, il questore e le istituzioni tutte, ma anche semplici cittadini e le associazioni che operano sul territorio».

Se in una città, nell’anno 2012, si muore a 30 anni per errore, forse è arrivato il momento che i tanti, i molti, che non sono ancora assuefatti dall’olezzo di morte che sempre di più attanaglia Napoli, ci siano a dimostrare la loro voglia di futuro.