Elezioni studentesche alla Federico II di Napoli. Chiuse le urne

di Anna Laudati

Chiuse le urne alla Federico II per le elezioni studentesche che si ricorderanno come quelle più turbolente e concitate dell’ateneo federiciano. Ma i risultati fanno discutere. Ne parliamo con Giovanni Cerullo, Presidente dell’associazione studentesca che ha raccolto il maggior numero di preferenze. (Andrea Pellegrino)

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Mai come in questa tornata elettorale, le elezioni studentesche nell’ateneo più antico del meridione sono state al centro dell’attenzione. Tra conferme e new entry, gli studenti della Federico II hanno fatto le loro scelte e dato anche qualche messaggio alla politica nazionale. Le liste che hanno raccolto maggior successo sono state quelle legate alla Confederazione degli Studenti che è riuscita ad eleggere ben 18 consiglieri su 41, risultando così la lista di maggioranza relativa nell’ateneo federiciano. Studenti per le Libertà, lista che fa riferimento al movimento giovanile del Popolo delle Libertà ha eletto 17 consiglieri, 5 l' Udu e 1 la Rui.

Incontriamo Giovanni Cerullo, ventiquattrenne neolaureato in medicina da qualche anno in prima linea nella politica universitaria della Federico II. Attualmente Giovanni è Presidente nazionale della Confederazione degli Studenti. La sua carriera nella politica universitaria cominciò nel 2004 con la candidatura al Consiglio di Facoltà di Medicina ed è proseguita con due mandati in Consiglio d’Ateneo durante i quali ha ricoperto anche la carica di Senatore Accademico dell’ateneo federiciano. La Confederazione degli Studenti è un’associazione studentesca nata nel novembre 1996, quando diverse liste universitarie si uniscono in un'unica organizzazione per avere una voce più forte ed univoca nella difesa dei diritti degli studenti. Attualmente, la Confederazione degli Studenti è presente in diverse università italiane, dal Lazio alla Sicilia, dalla Puglia alla Campania, dall'Umbria alla Calabria. 

Quali sono stati, a tuo avviso, i punti di forza che hanno consentito alle liste collegate alla Confederazione degli Studenti di risultare il gruppo di maggioranza relativa in queste ultime elezioni universitarie?
Senza ombra di dubbio il principale punto di forza del nostro gruppo è il suo essere apartitico. Noi non rispondiamo a logiche di partito, ma semplicemente agli studenti! Non c’è nessun interesse che ci muove se non quello di rendere più vivibile ed a misura di studente la nostra realtà universitaria. Questo gli iscritti alla Federico II l’hanno sempre capito e per questo ci hanno premiato anche stavolta con una grande vittoria. 

Quanto credi abbia influito il progetto di Riforma Universitaria in discussione in questi giorni in Parlamento?
Inevitabilmente la riforma Gelmini è stato un tema importante, data la rilevanza e l’importanza che la stessa ha assunto in questo periodo. Ma, in verità, i temi principali che hanno caratterizzato questa tornata elettorale sono stati quelli legati alla quotidianità del vivere universitario: numero di appelli per ogni esame, razionalizzazione delle date degli esami stessi, ampliamento delle aree studio, modifica dei core curriculum degli esami hanno fatto ancora una volta la parte del leone. 

Quale posizione sta assumendo la Confederazione degli Studenti rispetto alla Riforma Gelmini?
La nostra associazione si è da sempre posta in maniera critica nei confronti della riforma Gelmini, la quale idealmente si propone di ridurre gli sprechi e di ottimizzare le risorse in ambito accademico, ma a conti fatti si traduce semplicemente in un drastico taglio dei fondi destinati all’università, mettendo in crisi il sistema universitario ed obbligando di fatto le Università stesse ad aprirsi al mondo del privato con la nascita delle fondazioni, decretando la morte dell’istruzione pubblica così come noi la conosciamo.

Quale posizione sta assumendo la Confederazione degli Studenti rispetto alla Riforma Gelmini?
I nostri rapporti con le altre liste presenti nell’ateneo federiciano sono da sempre voltati alla collaborazione. Il problema però si pone quando le liste suddette non possono rispondere in maniera autonoma ma devono dar conto a “poteri più alti” , ponendo in secondo piano l’interesse degli studenti e facendo prevalere la logica di partito. 

Credi si troveranno spazi di collaborazione con altre liste universitarie? E quali invece escludi?
Spero che si riescano a trovare momenti di convergenza, d’altronde tutti gli studenti eletti devono impegnarsi per lo stesso obiettivo, che è la tutela degli studenti della Federico II in ogni sua forma!

Quali credi debbano essere le priorità dei nuovi consiglieri?
Obiettivi primari dovranno essere la tutela del diritto allo studio, la lotta contro l’aumento delle tasse e l’implementazione dei servizi offerti dal nostro ateneo!

Anche questa volta resta alta la percentuale di studenti universitari che decide di non partecipare alle elezioni non andando a votare. Come ti spieghi questo fenomeno che ormai sta divenendo costante in tutte le consultazioni universitarie?
Purtroppo intorno alla rappresentanza studentesca spesso si diffonde un alone di diffidenza. Si crede che a nulla o poco servano i rappresentanti, e che non sia possibile contribuire al cambiamento della realtà universitaria. Per questo motivo molti studenti scelgono di non andare a votare. Noi però siamo riusciti con la nostra azione ad aumentare progressivamente il numero dei votanti, segno che il nostro operato è riconosciuto ed apprezzato degli studenti che sempre più numerosi partecipano alla tornata elettorale.