Napoli Capitale dei Giovani: Caldoro propone il Meeting Internazionale dei Giovani. Amesci risponde

di Francesco Gentile

Con una lettera aperta il Presidente di Amesci sostiene la proposta del Presidente della Giunta regionale della Campania. (Francesco Enrico Gentile)

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Napoli capitale del dialogo, luogo del confronto, snodo cruciale delle culture mediterranee e della libertà. Su questo crinale si posiziona la proposta lanciata dal Presidente della Giunta regionale Stefano Caldoro in occasione della Convention sulla primavera araba e l’Europa ospitata a Napoli.

Il convegno, organizzato dall’Ipalmo (Istituto per le Relazioni internazionali tra l’Italia, America Latina, Medio ed Estremo Oriente) e dalla Regione Campania, ha fornito l’occasione al Presidente Caldoro per lanciare una proposta tesa a fare del capoluogo partenopeo la “Capitale dei Giovani”.

“Organizzare a Napoli un meeting internazionale dei giovani del Mediterraneo” già nei primi mesi del 2012 quando la città ospiterà il World Urban Forum.

In realtà la città non è nuova ad avvenimenti del genere: già nel novembre del 2008 la Mostra d’Oltremare ha ospitato l’Accampamento della Pace, evento di preparazione del Forum Universale delle culture in programma nel 2013.

Certo, in questi ultimi mesi, la cosiddetta primavera araba ha riportato sulla scena la forza dirompente delle giovani generazioni, le loro esigenze e necessità. Un vento, quello arabo, che comincia già a spirare in Europa, come ci segnala il movimento degli “indignados” in Spagna.

La proposta del Presidente Caldoro è destinata a suscitare reazioni e risposte.

L’Amesci, con una lettera aperta a firma del Presidente Nazionale Enrico Maria Borrelli, ha già manifestato la volontà di sostenere il progetto suggerendo però di cogliere l’occasione per aprire una grande riflessione sulle condizioni di vita delle giovani generazioni campane.

“Ritengo giusta quanto inderogabile una riflessione sull’occupazione dei giovani nella nostra regione, ma vorrei che si riflettesse anche sulla qualità della vita che rappresenta, sempre più spesso, la vera scelta per restare o migrare da un posto. Le ambizioni di un giovane sono quelle di poter costruire un progetto di vita in un luogo in cui desidera vivere, in cui è possibile dar vita e far crescere una propria famiglia, dove immaginare che i propri figli possano avere un futuro, dove i servizi siano un diritto accessibile e non un beneficio, talvolta, concesso. Tutto ciò non passa solo per l’occupazione e lo dimostrano le scelte di quei giovani che non lasciano la Campania per cercare lavoro ma per vivere meglio” scrive Borrelli.

Un tentativo, quello del Presidente di Amesci, di allargare l’orizzonte dell’analisi e dell’azione amministrative degli Enti Locali, comprendendo temi e riflessioni che non sono esattamente al centro del dibattito politico nostrano.

Nella stessa lettera Borrelli richiama poi la necessità di investire e impegnarsi a ricostruire un tessuto sociale sconnesso e disarticolato, che vede sempre più le giovani generazioni soccombere e lasciare le proprie città e la propria regione, stanche di sottostare a “delinquenza spicciola, quella organizzata e all’inefficienza di un sistema pubblico che toglie l’aria”.{jcomments on}