Intervista ad Antonio Iannone, Assessore alla Provincia di Salerno con delega alle Politiche Giovanili

di Francesco Gentile

"Merito, impegno e opportunità: su queste linee si muove il mio lavoro e la preziosa collaborazione di Amesci". (Francesco Enrico Gentile)

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Antonio Iannone, classe 1975, è Assessore alle Politiche giovanili della Provincia di Salerno. In questa breve intervista fa con ServizioCivileMagazine un primo bilancio della sua attività amministrativa.

Qualche giorno fa si è tenuta la conferenza stampa di presentazione delle attività dell’ultimo anno dell’Assessorato da Lei guidato. Qual è il bilancio che sente di fare e su quali direttrici si è snodata la Sua azione?
Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto finora ma ovviamente non ci fermiamo qui perché le deleghe che mi sono state assegnate hanno bisogno di essere interpretate in particolare per ciò che riguarda le politiche giovanili. Io, infatti, non credo nelle politiche giovanili come politiche di genere o di settore.

Si fa l’interesse dei giovani ascoltando le loro istanze e la loro voce. Naturalmente oltre al problema occupazionale che ci preoccupa di più, a me preoccupa molto anche una certa disoccupazione intellettuale che sembra essere molto diffusa. L’impegno è quindi quello di essere sempre propositivi per fornire ai giovani un momento di soddisfazione nell’ambito delle attività culturali, sportive, del riconoscimento del merito perché è possibile ottenere dei risultati di eccellenza pur facendo parte di una realtà come quella meridionale che  oggettivamente ha delle difficoltà in più ad esprimere i talenti del nostro territorio. Tuttavia, ed è per noi motivo di vanto e di speranza, ci sono tantissimi ragazzi della Provincia di Salerno che raggiungono risultati eccezionali.

Quindi possiamo parlare di una necessità del Meridione di essere officina di talenti…
Noi nelle capacità individuali non siamo secondi a nessuno, e non solo nel panorama nazionale. Il problema del meridione sta nell’incapacità di esprimere un’organizzazione e un sistema che possa fare delle eccellenze individuali anche un elemento di servizio per la comunità.

A proposito del termine di sistema. Quanto conta coinvolgere, come Lei fa, gli attori sociali e associativi del territorio. Ci spiega il senso di questa scelta?
Noi proviamo costantemente a creare sinergie, naturalmente con quei soggetti istituzionali che svolgono in maniera reale la loro funzione perché è pur vero che in questi anni c’è stato un proliferare di associazioni e soggetti di vario tipo nati con l’esclusivo scopo di spremere risorse pubbliche per realizzare iniziative episodiche che non lasciano alcun vantaggio al territorio. Da questo punto di vista io sono molto attento così come sono molto attento a cogliere tutte le opportunità regionali, nazionali ed europee per aumentare le risorse in una fase in cui gli Enti Locali vivono una difficoltà finanziaria notevole. La Provincia di Salerno in particolare oltre alla riduzione dei trasferimenti statali, vede acuite le sue difficoltà visto che la precedente amministrazione ci ha lasciato una quantità di debiti fuori bilancio pari a 25 milioni di euro.

Le occasioni di collaborazione tra la Provincia di Salerno e l’Amesci sono state in quest’ultimo anno molte. Come qualifica il contributo di Amesci alle attività del Suo assessorato?
Io con Amesci ho un rapporto estremamente felice e funzionale perché ho potuto apprezzare il loro lavoro. Tenga conto che quello con Amesci è un rapporto che io ho ereditato dalla scorsa amministrazione ma questo non mi impedisce di riconoscere il loro valore.

Ci siamo immediatamente intesi e trovati su quelle che sono le finalità del servizio civile e della sua gestione. La serietà della gestione del Servizio Civile che Amesci ci fornisce risponde esattamente a  quella che io voglio che sia il Servizio civile nell’ente Provincia cioè non un ammortizzatore sociale ma una forte ed intensa esperienza formativa per i giovani coinvolti.{jcomments on}