Atreju 2011: “Fate largo all’Italia che avanza!”

di Andrea Pellegrino

Si è chiusa ieri con l’intervento del neo-segretario del Pdl, Angelino Alfano e quello del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni la tredicesima edizione della rassegna politica promossa dalla Giovane Italia (movimento giovanile del Pdl): Atreju ’11. (Andrea Pellegrino)

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A chiudere la tredicesima edizione di Atreju è toccato, quest’anno al Segretario Politico del PDl, Angelino Alfano, che tra i ragazzi partecipanti all’evento ha ricordato le vittime dell'11 settembre: "Di quel giorno ne ho un ricordo tragico e drammatico ma anche estremamente identitario. - ha detto Alfano - Quello dell'11 settembre e' stato il più' grande attentato ad un'idea che regge l'unico occidente che noi conosciamo. E' stato un attentato alla libertà".

Tanti, tantissimi sono stati gli ospiti che hanno portato il loro contributo nella cinque giorni di dibattiti, convegni e concerti promossa dalla Giovane Italia a Roma. Delegazioni provenienti da ogni parte d’Italia hanno preso parte ai tanti seminari organizzati per Atreju ’11: una lunga serie di interessanti dibattiti partita mercoledì 7 settembre con “Fate Largo all’Italia che avanza” che hanno visto la partecipazione, tra gli altri dei Ministri Sacconi (Lavoro), Romani (Sviluppo), Carfagna (Pari Opportunità), Frattini (Esteri), Calderoli (Semplificazione Normativa), Matteoli (Trasporti), Gelmini (Istruzione), Brunetta (Pubblica Amministrazione), Palma (Giustizia), La Russa (Difesa), Fitto (Rapporti con le Regioni), Meloni (Gioventù), del Presidente del Consiglio Berlusconi, del Presidente del Senato Schifani, dei Presidenti di Regione Scopelliti (Calabria) e Formigoni (Lombardia), degli Onorevoli e Senatori esponenti del PD Fioroni, Veltroni e Gentiloni, dei Sindaci Alemanno (Roma) e Pisapia (Milano), degli scrittori e giornalisti Mario Sechi (Direttore de Il Tempo), Oscar Giannino, Maurizio Tortorella, Giordano Bruno Guerri e Stefano Zecchi, degli eurodeputati Scurria (PPE), Tajani (Vicepresidente Commissione Europea) e Lopez (presidente PPE), e tanti altri ancora. I dibattiti, tutti condotti e moderati da esponenti del movimento giovanile del Pdl, hanno fatto da contraltare ai concerti ed agli spettacoli organizzati la sera e che hanno visto, tra gli altri, esibirsi Max Pezzali, Maurizio Battista, Davide Van De Sfroos ed Andrea Perroni. Insomma, un mix interessante tra impegno e divertimento che ha chiamato a raccolta alle spalle del Colosseo migliaia di militanti ma anche semplici cittadini incuriositi del movimento prodotto dalla manifestazione.

“Questa manifestazione è cresciuta molto nel corso degli anni – ha spiegato la Meloni - è il luogo d’incontro per eccellenza, che ha travalicato l’ambito politico, per diventare un contenitore molto più ampio, all’interno del quale accadono cose diverse, dal piano politico al piano musicale, sociale, di costume”. “Lo slogan che abbiamo scelto quest’anno – ha aggiunto il ministro – è una rivendicazione generazionale, di giovani che non ci stanno più a vedere bloccato il proprio futuro dalle rendite di posizione, ma racchiude anche quell’Italia che lavora, produce e si rimbocca le maniche in un momento di crisi”. I vari temi affrontati “prendono spunto dalle tematiche che stanno più a cuore ai giovani e saranno introdotti da un aforisma capace di raccontare in breve il tema del confronto”, ha proseguito la Meloni.

Come ogni anno, ad attirare l’attenzione dei media è stato l’intervento del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, nonostante non abbia voluto intrattenersi a parlare con la stampa, ha lanciato ai giornali e alle televisioni presenti diversi segnali di ottimismo: parla dei rapporti con la Libia di Gheddafi e del Consiglio transitorio libico ma anche di Manovra Finanziaria e mercati, parla di riforma della giustizia e di pensioni oltre che della sua (possibile ma non decisa) successione alla guida del partito e del paese. “Ho il sogno – ha detto Berlusconi alla platea – di vedere presto Angelino Alfano a Capo del Governo e Gianni Lette alla Presidenza della Repubblica”. Ma prima della fine della legislatura che il Cavaliere intende concludere alla scadenza naturale del suo mandato, Berlusconi intende avviare anche una profonda riforma delle istituzioni repubblicane: un nuovo e più incisivo ruolo del Presidente del Consiglio, un nuovo rapporto con la magistratura e una ulteriore semplificazione normativa. Insomma, si prospetta un autunno caldo, non solo nelle borse di tutto il mondo ma anche nelle aule di Camera e Senato...