Dark Elevatore: tra sit-com e realtà. Storie quotidiane di gioventù sospese
I francesi lo chiamano Dark elevator, e ne hanno fatto una sit-com di successo, fatto di sketch esilaranti e storie divertenti. In realtà c’e’ poco da ridere, né tantomeno molto da sorridere visto che parliamo di mobilità sociale, opportunità per le giovani generazioni, successo e merito (di Francesco Enrico Gentile)
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Insomma, un pantano in cui parole come merito, studio, professionalità rischiano sempre più di diventare pezzi da mostrare in curriculum e biglietti da visita ma che non assicurano né emancipazione né libertà. uciano Gallino,sociologo e scrittore, prova a spiegarla cosi’: “fermo il motore dello sviluppo economico, servirebbe attivare il motore della riduzione delle disuguaglianze”.
Ecco, la riduzione delle disuguaglianze,la presenza di un sistema di protezione e di sostegno alle giovani generazioni, un nuovo stato sociale insomma: forse in questo risiede il ritardo e la difficoltà del sistema italia. Bernardi Spitz, membro del gruppo di studio francese “les graccues, intervendo alla summer school del PD a Cortona, sembra aver centrato il problema.
“Se la povertà prima era un problema degli anziani, oggi lo e’ dei giovani. Una penalizzazione dei giovani c’è per quanto riguarda i salari, infatti se si fa un raffronto tra i salari dei padri e dei figli questo và in vantaggio dei padri”.In pratica, secondo Splitz, la presenza di sistema pensionistici tarati su generazioni passate, su organizzazioni del lavoro e del mondo produttivo più che superati, è il vero freno alla liberazione di generazioni più formate, piu’ scolarizzate e più “globali”.
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Ancora una volta ritorna quindi il tema di come investire sulle giovani generazioni, creando e determinando le condizioni per fornire loro un futuro degno delle proprie aspirazioni e delle proprie necessità, adeguato ai loro studi, conforme ai loro bisogni.