Associazione Komen: l'esperienza di Claudia Napolitano, dal Servizio Civile all'impegno per le donne

di Francesco Gentile

L’esperienza di Servizio Civile nel racconto dei giovani volontari è sempre la somma di tante sensibilità, desideri raggiunti, aspettative soddisfatte o disattese. Claudia Napolitano, ex volontaria, oggi è responsabile per la Campania dell’Associazione Komen. A ServizioCivileMagazine racconta la sua esperienza e come, il Servizio Civile, abbia rafforzato la sua voglia di impegno. (Francesco Enrico Gentile)

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Che cos’è Komen e di cosa si occupa?
La Susan G. Komen Italia è un'organizzazione senza scopo di lucro basata sul volontariato che opera nella lotta ai tumori del seno.  La Susan G. Komen for the Cure nasce nel 1982 a Dallas, dove una coraggiosa donna, Nancy G. Brinker, quando promise  alla sorella, Susan G. Komen, morta all'età di 36 anni proprio per un tumore al seno, che avrebbe posto fine alla vergogna, al dolore, al timore e alla mancanza di speranze provocati dalla malattia. Nello stesso anno la donna fondò, con un gruppo di amici-volontari, la “Susan G. Komen for the Cure”, in memoria di sua sorella.
In Italia la Komen arriva nel 2000, grazie all’incontro tra un gruppo di medici e pazienti romani e la Susan G. Komen di Dallas. Il successo crescente della Race for the Cure di Roma, una minimaratona di raccolta fondi, ha incoraggiato la Susan G. Komen Italia ad estendere la Race anche in altre città e ad istituire il Comitato Regionale Puglia, il Comitato Regionale Emilia Romagna ed il Comitato Regionale Campania.
Il fine della nostra associazione è quello di combattere tale malattia e per raggiungerlo, ci poniamo diversi obiettivi tra i quali la promozione della prevenzione secondaria, il sostegno alle donne che si confrontano con tale malattia, il miglioramento delle cure con il continuo aggiornamento degli operatori sanitari, generando risorse economiche per la realizzazione di progetti inerenti l’argomento, presentati da altre associazioni non-profit.
Il nostro evento di punta è la “Race for the Cure - tre giorni di salute, sport, benessere esolidarietà”, manifestazione ricca di iniziative, della durata di 3 giorni (dal venerdì alla domenica) che culmina la domenica nella tradizionale corsa di 5 km e passeggiata di 2 km. A Napoli si terrà la terza edizione nei giorni 5 -6 -7 ottobre prossimo, a Piazza Plebiscito dove verrà allestito anche un Villaggio della Salute che permetterà a persone meno agiate della città, di poter usufruire di visite specialistiche gratuite. 

 

Quale è il tuo ruolo nella struttura?
Io sono la coordinatrice del Comitato Regionale Campania, e mi occupo della promozione della nostra associazione e dell’organizzazione del nostro evento simbolo la Race fo the Cure, che ci permette di raccogliere fondi che destineremo, come ho già anticipato prima, ad altre associazioni non-profit.

Quanta fatica si fa al Sud a costruire strutture vere di impegno e di volontariato?
Beh la fatica è davvero tanta; dato il momento storico è sempre difficile parlare di volontariato, soprattutto qui al sud, ma dalla mia esperienza ti posso garantire che la motivazione può davvero smuovere tante persone a prestare il loro operato; infatti, la nostra associazione si basa proprio sul volontariato, la nostra vera forza sono tutte quelle persone che mettono a disposizione il loro tempo ed il loro impegno per far si che l’evento riesca nel miglior modo possibile: è a loro che va sempre il nostro profondo ringraziamento!

In che modo operate?
Oltre alla Race for the Cure, il nostro evento principale, svolgiamo diversi eventi collaterali per la raccolta fondi; ad esempio lo scorso anno, abbiamo organizzato per la prima volta, un Gala di Beneficenza che si è svolto tra i giardini di Palazzo reale e il Foyer del teatro San Carlo, che ha avuto un grandissimo risalto. Nell’azione di contrasto alla malattia, la Susan G. Komen Italia si avvale della preziosa collaborazione di numerosi partner e sponsor. Grazie anche al loro partecipato e attivo coinvolgimento, la Komen Italia sviluppa campagne innovative per raccogliere fondi e divulgare ad un più ampio pubblico, messaggi sull’importanza della prevenzione per la salute del seno.

In che modo l’esperienza di Servizio Civile ha indirizzato la tua scelta di dedicarti a Komen?
La mia esperienza in servizio civile credo sia direttamente collegata con il mio attuale lavoro; il volontariato è un’esperienza che ti lascia il segno; molto spesso nei giovani, così come nel mio caso, il servizio civile è la prima esperienza in un contesto diverso da quello scolastico/universitario, dove inizi a capire certe dinamiche; allo stesso tempo però non sempre capisci a cosa possa esserti utile ciò che stai facendo, ma col senno di poi, e ti ringrazio per avermi fatto tale domanda, mi sono resa conto che è grazie a tale esperienza, associata al mio percorso professionale (sono una psicologa), che sono riuscita a diventare quella che sono oggi. Il mio lavoro in Komen mi porta ad essere continuamente in contatto con tante persone, dai giovani volontari, ai responsabili marketing di grandi aziende sponsor, e forse senza il bagaglio di esperienza in Amesci, mi sarebbe stato molto più complicato comprendere tante dinamiche.{jcomments on}