Il Servizio Civile come antidoto al populismo: presentato a Roma il Rapporto Annuale Arci ServizioCivile

di Francesco Gentile

La cronaca della presentazione del Rapporto Annuale di Arci Servizio Civile. (Francesco Enrico Gentile)

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In un’afosa Roma di fine giugno, il Centro Congressi Cavour ha ospitato la rituale presentazione del Rapporto Annuale di Arci Servizio Civile. L’evento, che ha visto la partecipazione oltre che dei vertici dell’UNSC, di Giuseppe Failla Portavoce Forum Nazionale dei Giovani e di Cecilia Carmassi, responsabile Terzo Settore del Partito Democratico, è stata l’occasione per fare un bilancio dell’anno 2011 per il Servizio Civile.

“Dal rapporto emerge una cosa molto significativa: rispetto al disimpegno dei giovani a impegnarsi nella propria comunità ma anche rispetto alla scelta che molti ragazzi fanno di impegnarsi ricorrendo alla scorciatoia della protesta per la protesta, il Servizio Civile consente ai giovani di impegnarsi restando liberi con la propria testa sapendo le capacità che hanno. In particolare il Servizio Civile consente di utilizzare le energie dei giovani per metterle a disposizione della comunità. Questo mi pare il valore vero che oggi, 2012 anno quinto della grande crisi, il Servizio Civile può dare” ha dichiarato a ServizioCivileMagazine Licio Palazzini, Presidente di Arci Servizio Civile e delle Consulta Nazionale, illustrando i lavori della giornata.

Unitamente ai dati relativi alle attività “istituzionali” di Arci Servizio Civile, è stata presentata la ricerca condotta da SWG sul tema: “I giovani del SC come risorsa contro il populismo e risorsa per il Paese”.

Dai dati presentati da Elisa Simsig di SWG emerge una forte volontà dei giovani in Servizio Civile di rendere sostegno e aiuto alla comunità locale. Analizzando le motivazioni che spingono i giovani a fare Servizio Civile il maggior gradimento è infatti ottenuto dalla volontà di “essere solidali”seguito  dalla necessità di “impegnarsi in associazioni”.

A conferma del ruolo che il Servizio Civile può svolgere come elemento di contrasto a fenomeni di populismo e pericolosa apatia vi è un altro dato che segnala come più del 22% dei ragazzi impegnati in progetti di Servizio Civile promossi dall’Associazione guidata da Licio Palazzini è impegnata in associazioni di carattere culturale.

Nel corso dell’evento si sono susseguiti gli interventi, tra gli altri di Licio Palazzini, del Capo dell’UNSC Fautilli, di Giuseppe Failla portavoce del Forum Nazionale dei Giovani e di Cecilia Carmassi responsabile Terzo Settore del Partito Democratico.

Nel corso del suo intervento Palazzini ha sottoposto ai vertici dell’UNSC una serie di proposte relative al funzionamento del Servizio Civile Nazionale.

“Superata la fase dell’emergenza chiediamo all’UNSC di intervenire su una serie di vicende esiziali per il Servizio Civile: omogeneità dei criteri di valutazione dei progetti, definire al meglio il rapporto Stato-Regioni, innalzare al livello degli enti di I classe lo standard richiesti per gli altri enti iscritti all’albo nazionale” ha affermato.

Alle sollecitazioni di Palazzini il Cons. Fautilli ha espresso la piena disponibilità dell’Ufficio Nazionale a discutere delle proposte, in un quadro però di chiara determinazione delle competenze e delle possibilità di intervento dell’Ufficio Nazionale stesso.

Particolarmente apprezzato l’intervento di Giuseppe Failla, neo portavoce del Forum Nazionale dei Giovani.

Il tema del Servizio Civile è oramai una priorità dell’organismo da me guidato. Grazie al lavoro di associazioni come l’Amesci il Servizio civile è entrato a pieno titolo tra le priorità del Forum Nazionale e già nei prossimi giorni, nella definizione della nuova squadra di governo, daremo segnali in tal senso. Mi permetto però di lanciare una provocazione: è arrivato il momento, secondo noi, di ricordare che il Servizio Civile non appartiene al mondo del Terzo settore ma bensì alla collettività. Volendo sintetizzare: finanziando il Servizio Civile, lo Stato finanzia e difende sé stesso, soprattutto in tempi di crisi come questi, caratterizzati da forti tensioni sociali”.

Cecilia Carmassi ha invece dichiarato: “Con i 50 milioni garantiti dal Ministro Riccardi, in realtà tamponiamo solo l’emergenza, scongiurando il rischio chiusura. Il punto è che il tema del Servizio Civile non può essere materia solo per addetti ai lavori ma occorre inserirlo in un ragionamento più ampio relativo ad un’idea, che noi come Partito sosteniamo, di un welfare abilitante e attivante, che viene tanto predicato ma mai realizzato. Il dato interessante che emerge, e su cui va fatta una riflessione, è che il Servizio Civile, ha fronte di un investimento temporale di un anno sui giovani, restituisce alla collettività un ritorno ancora più ampio in termini di esperienza, professionalità e capacità di inserirsi in un mercato del lavoro che è sempre più difficile soprattutto per i giovani”.