“Passata l’emergenza è ora il tempo di rilanciare il Servizio Civile”: intervista al Cons. Fauttilli, capo dell’UNSC.

di Francesco Gentile

Fondi, riforma, stranieri: ServizioCivileMagazine ha intervistato il Capo dell’UNSC, Federico Fauttilli. (Francesco Enrico Gentile)

riccardi_conferenza_servizio_civile Federico Fauttilli è dallo scorso febbraio a capo dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. Ha assunto la guida dell'Ufficio in una delle fasi più complessi della storia del Servizio Civile Nazionale, sospeso tra incertezze e difficoltà.

50 Milioni dal Ministro Riccardi. E ora, che futuro per il Servizio Civile Nazionale?
Beh, innanzitutto abbiamo superato l’emergenza e questo ci sembra un risultato più che positivo, soprattutto viste le premesse e la situazione non certo facile del Paese dal punto visto economico-finanziario.
È però il tempo di andare oltre l’emergenza e da questo punto di vista l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile già da due mesi, su indicazione del Ministro ha chiesto al Ministero dell’Economia e delle finanze di inserire nella prossima legge di stabilità una posta di 120 Milioni di euro annui per il 2014-2015 -2016.
Questo ci consentirebbe di tornare, per il triennio, alle cifre investite sul Servizio Civile prima dei tagli effettuati dalle manovre del 2011.

Uno dei temi emersi durante la conferenza stampa del Ministro Riccardi è stato quello della riforma del Servizio Civile e la conseguente riapertura del tavolo tecnico. Sa indicarci una tempistica?
Purtroppo i tempi non ci aiutano perché la legislatura sta per finire. Nonostante siano state depositate alle Camere delle proposte di legge, ad oggi non ci sono le condizioni politiche per arrivare ad un testo condiviso dalla maggioranza parlamentare.

Tutto rinviato alla prossima legislatura quindi.
Sì. L’idea è quella già proposta dal Ministro alla tavola rotonda dello scorso marzo, e riconfermato durante la conferenza stampa della settimana scorsa, ovvero di riaprire il tavolo tecnico-istituzionale in cui obiettivo sarà quello di arrivare ad un testo condiviso almeno sulle questioni più rilevanti.

Ovvero?
Ovvero lo status dei volontari, i rapporti tra Stato, Regioni ed Enti Locali, i finanziamenti.  La scelta è di cominciare ad approfondire questi temi e tentare, come già dicevo prima, di costruire la condivisione più ampia possibile. Il tavolo dovrebbe essere formato, oltre che dai soggetti istituzionali coinvolti, UNSC, Ministero, rappresentanti degli enti e dei volontari, secondo me anche da esperti del settore nominati direttamente il Ministro e che aiuterebbero a realizzare una riflessione più ampia e approfondita.

La vicenda dello scorso gennaio relativa al tema “Servizio Civile e stranieri” è stata evidentemente uno spartiacque anche culturale. Al netto delle vicende tecniche, il prossimo Bando prevede delle risposte al tema sollevato a gennaio?
No. Stando le cose così non è prevista alcuna innovazione. Se ci saranno novità da parte dei tribunali ne prenderemo atto ma ad oggi tutto resta così com’è.

Scuola, Università e Servizio Civile: come interagiscono, in tempi in cui è sempre più necessaria una collaborazione tra le diverse agenzie  che incidono sulla vita e la formazione dei ragazzi?
L’UNSC ha già proposto al MIUR un testo di protocollo di intesa per far conoscere meglio il Servizio Civile nelle scuole superiori e nelle Università, oltre che diffondere maggiormente la possibilità di riconoscimento di crediti universitari per i giovani impegnati nel Servizio Civile Nazionale.