Intervista a Matteo Afker: contesto la decisione dell'UNSC

di Francesco Gentile

A Servizio Civile Magazine, Matteo Afker racconta le sue vicissitudini, sospeso tra la decisione dell'UNSC e la sua voglia di impegnarsi. (Francesco Enrico Gentile)

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Come nasce la vicenda?
Nasce ad inizio giugno a pochi giorni dalla mia nomina come Consigliere Comunale: la responsabile comunale del servizio civile ha deciso, per evitare una eventuale strumentalizzazione politica del mio servizio, di richiedere all'Ufficio Nazionale Servizio Civile un nulla-osta allo svolgimento del servizio in questa condizione. In mancanza di norme in merito, è stato un provvedimento di tutela rispetto al regolare svolgimento delle attività dei servizi; nell'ufficio, peraltro, mi sono inserito da subito a pieno ritmo senza problemi di alcun tipo e la mia carica non infastidisce nemmeno i dipendenti impegnati politicamente, con cui ho interessanti scambi d'opinione giornalmente.

 

 Che tipo di atteggiamento hai riscontrato da parte dell'UNSC?
Non ci aspettavamo una risposta celere, tantomeno una presa di posizione così forte: si chiede all'Ente di obbligare il volontario a optare per una delle due posizione ed eliminare quindi l'incompatibilità tempestivamente. Il Comune, da parte sua, ha dovuto recepire il parere e mi ha dato 10 giorni per scegliere; dal lato politico il Consiglio Comunale mi ha notificato un termine simile per rimuovere l'incompatibilità, attivando un effetto-domino per cui potrei essere dichiarato decaduto nel ruolo di consigliere attraverso una delibera del consiglio (ex art.69).
L'aspetto più curioso è che questi provvedimenti poggiano su un parere che non fa riferimento a nessuna norma giuridica. Al contrario è lo stesso UNSC a dichiarare che "la fattispecie non è ascrivibile in concreto ad alcuna delle previsioni sulle incompatibilità previste dal T.u.e.l. e dalla normativa che disciplina il servizio civile nazionale". La situazione però configura un conflitto d'interessi perchè "si viene a determinare in capo allo stesso soggetto il ruolo di controllore-controllato che il legislatore in linea generale mira ad impedire".

Come giudichi la loro decisione?
Le due figure che ricopro seguono dei precisi profili normativi, cui fa riferimento anche il parere UNSC. Da un lato, ho partecipato a un bando di concorso nazionale e sono stato selezionato mentre dall'altro sono stato eletto dai miei concittadini: la fattispecie è una falla normativa, ma l'estensione della ratio non può essere applicata a un elenco tassativo di incompatibilità: dai testi di riferimento, la posizione controllore-controllato si concretizzerebbe soltanto se io avessi un contratto di dipendenza con il Comune in questione.
Per citare il Prof. Consorti (Presidente del Comitato DCNAN) "Il rapporto che si instaura fra il giovane e l'UNSC è regolato dal contratto di servizio civile, nel quale l'ente in un certo senso si configura come un terzo fra i due soggetti, dando vita ad una relazione giuridica - per così dire - triangolare", a cui aggiungo che "il rapporto d'impiego dei volontari non è configurabile come vero e proprio rapporto di lavoro dipendente" (Agenzia delle Entrate, circolare 24 del 10/06/04).
Dal lato "controllore", la separazione delle funzioni è resa evidente dal fatto che non esistono delibere di Consiglio Comunale che riguardano il progetto o l'utilizzo dei volontari di S.C. 
Sotto il profilo prettamente politico invece, ho seguito una condotta di responsabilità e opportunità: l'eventuale conflitto d'interessi nei restanti 10 mesi mi ha indotto a non candidarmi alla nomina nella commissione consiliare che si occuperà di sociale per i prossimi 5 anni: direi che sto già "scontando" la mia "condanna"!

Che azioni intendi intraprendere?
In questi giorni ho raccolto diversi pareri autorevoli che supportano le mie tesi. La scadenza del termine per la scelta è imminente e a breve comunicherò al Comune e all'UNSC la mia intenzione di voler proseguire entrambe queste esperienze, che ho fortemente voluto e che ritengo indispensabili alla mia crescita civica e sociale. A quel punto la palla passerà agli attori istituzionali, che decideranno se procedere o meno nella sanzione del mio comportamento. 
Personalmente confido di dirimere la questione con buon senso e senza ricorsi, in modo da chiudere la vicenda nel minor tempo possibile e non pregiudicare nè i lavori del Consiglio Comunale nè la mia attività come volontario.