Della Seta: serve un’azione trasversale per rimettere il Servizio Civile al centro dell’agenda politica

di Francesco Gentile

A margine dell’incontro promosso da Forum Nazionale Per il Servizio Civile, Rappresentanza dei Volontari e Cnesc il Sen. Roberto Della Seta racconta a SCmagazine la sua idea di Servizio Civile Nazionale. (Francesco Enrico Gentile)

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Roberto Della Seta è stato Presidente di Legambiente dal 2003 al 2007e ora è Senatore della Repubblica, iscritto al Gruppo del Partito Democratico.

In questa conversazione con ServizioCivileMagazine lancia l'allarme sulla disattenzione della Politica sui temi del Servizio Civile e lancia una proposta: renderlo obbligatorio.

Che idea si è fatto della vicenda Consulta Nazionale per il Servizio Civile e Spending Review?

L’idea che mi sono fatto è che c’è una specie di coazione a ripetere da  parte dei Governi, che va aldilà anche delle loro intenzioni più generali e va nella direzione dei cosiddetti “tagli lineari”.
Anche in un caso come quello della Consulta, quindi, in cui i risparmi sono sostanzialmente zero prevale l’idea che si debba togliere di mezzo tutti gli organismi specifici.
Credo che la radice di questa scelta sia quindi una radice soprattutto di disattenzione culturale prima ancora che politica. Naturalmente non parlo del Ministro Riccardi, la cui attenzione al Servizio Civile è nota, ma del Governo nel suo complesso.
SI tratta di un Governo che ha dimostrato, quando si tratta di scegliere cosa tagliare, di muoversi con lo strumento dei “tagli lineari” tanto cari all’ex ministro Tremonti.

Al netto di alcuni casi singoli, non crede ci sia però anche una disattenzione generale della politica sui temi del Servizio Civile?
La disattenzione della Politica è totale. Come ho avuto modo di dire durante l’incontro che si è tenuto lo scorso giovedì, paradossalmente c’era più attenzione al Servizio Civile quando questo era incardinato tra le competenze del Ministero della Difesa che non oggi che dovrebbe, almeno in teoria, una maggiore dignità. Il dramma è che oggi il Servizio Civile sia trattato come un fastidio, è questo è colpa della Politica più che dei Governi.

Lei nel corso dell’incontro tra parlamentari e enti promosso da Forum Nazionale per il Servizio Civile e Cnesc ha suggerito la costituzione di una “Lobby” . Non crede possa essere lo strumento porre, almeno in Parlamento, l’attenzione necessaria sul Servizio Civile Nazionale?
Io penso che bisogni essere realisti. Per essere realisti bisogna sapere che l’obiettivo di quest’ultimo scorcio di legislatura è di riportare in vita la Consulta Nazionale per il Servizio Civile.
Questo si può raggiungere con una sorta di marcia parallela che vede lavorare, ognuno per la sua parte il Ministro Riccardi da una parte e noi parlamentari dall’altra. Su questo tema questo gruppo di parlamentari che riconosce il Servizio Civile come un valore è pronto a fare la sua parte. Questo tipo di lavoro congiunto potrà aiutarci a superare anche le prevedibili resistenze che si paleseranno in Parlamento.
L’altro obiettivo, che è quello di riportare il Servizio Civile al centro della visione del futuro dell’Italia riguarda anche la prossima legislatura. Si tratta di un tema che spero e temo riguardi sopra il centro sinistra.
Spero perché immagino che la mia parte politica vinca le elezioni, temo perché il centro sinistra, anche in passato ha dimostrato di non avere particolare attenzione al Servizio Civile Nazionale.

Sulla base della sua esperienza associativa (Della Seta è stato Presidente di Legambiente dal 2003 al 2007, ndr), come crede vada riformato il Servizio Civile Nazionale?
Io credo sarebbe un’ottima cosa per l’Italia immaginare un Servizio Civile obbligatorio, e ho presentato una proposta di legge in tal  senso. Penso, infatti, che l’Italia sia un Paese con tanti problemi e corre anche rischi di frammentazione sociale. È un paese dove, meno che altrove, le classi dirigenti si sono impegnate meno che altrove a rafforzare un’idea di appartenenza alla Comunità nazionale.
Io penso che per l’Italia se le forze politiche avessero il coraggio di fare una proposta di questo genere, sebbene per qualcuno possa essere impopolare, determinerebbero una svolta culturale significativa.
Per me questa è la direzione da percorrere per fare del Servizio Civile una tappa fondamentale della formazione civica delle persone.