Servizio Civile, il Ministro Spadafora firma il decreto di approvazione del Piano triennale 2020-2022 e del Piano annuale 2020

di Giuseppe Meccariello

Fonte di ispirazione i principi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU. CNESC: “Bene il Decreto. Tocca adesso agli altri passaggi per attuare la riforma”

Volontari SCU Dopo il via libera della Conferenza Stato-Regioni del 24 ottobre, il Ministro per le politiche giovanili e lo sport con delega anche in materia di servizio civile universale, Vincenzo Spadafora, ha firmato il 4 novembre 2019 il decreto che approva il Piano triennale 2020-2022 e il Piano annuale 2020 per la programmazione del servizio civile universale. Il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha sottolineato che questi ultimi sono il risultato anche di un confronto costante e continuo con i rappresentanti degli enti di servizio civile e degli operatori volontari.

Alla base del percorso per la stesura dei Piani, le indicazioni contenute nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile, nonché i principi di rilevanza internazionale dettati dalla Dichiarazione del Consiglio dell’Unione Europea del 9 aprile 2019, che riconoscono l’importanza della dimensione giovanile nell'Agenda 2030 e il ruolo chiave dei giovani nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Di fondamentale importanza, continua il DPPGSCU, anche le linee programmatiche del Governo, della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, dei programmi strategici delle Amministrazioni centrali competenti per i settori d’interesse del servizio civile, dei Piani sviluppo e dei programmi strategici delle Regioni e delle Province autonome.

Il Piano triennale indica gli obiettivi e gli indirizzi generali della nuova programmazione del Servizio Civile Universale, che prevede per gli enti la definizione di programmi articolati nei progetti SCU; individua, inoltre, gli ambiti di azione per i quali gli enti possono presentare i loro programmi di intervento e ne stabilisce gli standard qualitativi. Il Piano annuale 2020 e applica tutte le previsioni contenute in quello triennale 2020-2022, prevedendo inoltre alcune specificità riferite all’anno determinato.

La CNESC – Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile ha espresso grande soddisfazione per l’avvenuta firma. In un Comunicato stampa ha, infatti, definito il decreto un “pregevole testo, che finalmente evidenzia il ruolo del servizio civile nelle macropolitiche del nostro Paese”. Nell’evidenziare la qualità intrinseca dellacollaborazione fra Istituzioni (Stato, Regioni e PA, Enti locali) e parti sociali (Terzo Settore, enti religiosi, rappresentanza degli operatori volontari), che hanno superato le differenze e le divergenze di opinioni per un piano concreto, attuabile e senza ambiti d’azione “prioritari”, è stata plaudita l’ambizione con cui l’atto mira ad inserire a pieno titolo il Servizio Civile Universale nelle politiche della Difesa non armata e del Programma di Governo.

Ma il percorso di attuazione della riforma del Servizio Civile Universale non è certo concluso: la Cnesc ha, pertanto, elencato i successivi passaggi necessari alla sua realizzazione. In particolare, “è necessario aumentare ad almeno 300 milioni il finanziamento per il 2020, per garantire ad almeno 50.000 persone la possibilità di partecipare al SCU”. Con lo stanziamento previsto attualmente, infatti, sarebbero poco più di 20.000.

Per la Cnesc bisogna, inoltre, dare una collocazione chiara al Servizio Civile Universale, “evitando derive che lo possano assimilare a politiche giovanili o dello sport”. Infine, il DPPGSCU deve essere messo “in condizione di realizzare gli obiettivi affidati, con nuovo personale e facendo ricorso al patrimonio di capacità presente in alcuni Uffici regionali di servizio civile”, e le organizzazioni, cui sono richieste nuove funzioni impegnative, “vanno accompagnate nella crescita qualitativa perché sia effettiva e generalizzata”.

(Fonte: Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale / CNESC)